Ti cerco
696
Nel posto
della solitudine
non ti stupisci
di questa sofferenza.
Ti cerco
nel chiacchiericcio
del dubbio
e non smentisco
di averti sentito.
A volte
835 - a Piero
La campana
alza i colombacci
a volte. A volte
per quietarmi
ti affacci.
Ed io ritorno
nell’aia
a giocare dove,
a volte, sorridi.
Forse
805
Dal precipizio
del cielo,
nella tribuna
delle stelle,
provo a capire
l’infinito … forse
raccontarti
il mio pianto
è presunzione.
dove
809
Vorrei tornare
dove sei passata,
dove soffia il vento
che sventolava la tua sciarpa,
dove tutto è verde,
ma nei nostri deserti
dove albeggia l’odio,
dove vi ho incontrati,
alla fine mi sono perso.
Di notte
833
Perché di notte
mi perdo nei parchi,
ma è sempre il solito lampione
l’incanto delle falene?
Perché di notte
sogno altre storie,
ma è sempre il solito lupo
che a cuccia gioca
con le mie ciabatte?
Concerto
657
Attraverso
il davanzale della luna
per giungere
sul solaio del cuore
suonare con la pioggia
che strimpella
sui tetti la malinconia
e la solitudine
della vita.
Icaro
826
Affogo nel grigio
incanto del cielo
e indosso ali di cera
con direzione l’eterno,
ma il sole che sorge
arrogante mi appende
al sipario dei burattini
per sventolare illuso
il tendone dei sogni.
Arcobaleno
550
Nel palazzo del sole,
un volo bianco
affresca pareti grigie
che strepitano
la pioggia, poi
eclatante e variopinto
sul confine stregato,
appare insondabile
il patto curvo di Dio.
L’amore
643
Stanco
di sognare
l’amore,
mi limito
a cercarti
sotto i lampioni,
come il cliente
cerca
la sgualdrina.
Capodanno
848
La mezzanotte
stropiccia il mio cuore
e l’appallottola
come un foglio sbagliato
gettandolo nel cestino
di un’altro Capodanno
dove albergano
lettere mai spedite e
i vostri noiosi discorsi.
Aurora bagnata
575
Apre il portone
arrugginito del buio
per il frutteto delle nuvole.
Le scuote facendo
cadere gocce di pioggia
come prugne mature.
Poi si china, l’Aurora,
e dilata fessure rosate
mentre tutto si bagna.
Spaventapasseri
606
Devo fuggire
dalla tribù della notte
ma le mie gambe
sono corte per le fate.
Guardiano degli orti
vestito di paglia
strapperò le catene
per liberare i folli
su sentieri di gioia.
Bus 58
817
La gomma della nebbia
ha cancellato la fine
e confuso il tuo saluto.
Col canto del cervo
svanisce veloce
tra sospiri paglierini
una coda rossa
al ritmo magico
della mia stagione.
Transumanza
823
La vecchia marmotta
su profili scoscesi
fischia l’inizio
della transumanza
e le fate degli alpeggi
suonano il ritorno
con campanacci stonati
per incantare i briganti
della mia tristezza.
Natale 2015
822 - ad Antonio Tavella
Ancora vorrei sentire
il profumo intenso
di abeti e brace
di muschio e presepi.
Ancora vorrei vedere
i fagiani tra le stoppie
le calze spesse appese.
Ancora vorrei tornare
in tempo ...
Spazzino
522
Bambino delle stelle,
spazzino di riflessi
elemosino carezze
esplorando altre notti
per riscattarmi o capire.
Prima dell’ipocrisia del sole
che imbavaglia saggi pensieri
resisto, vagando bastardo
e raccolgo bidoni di morti.